Rivoluzione verde e transizione ecologica
In collaborazione con Il Sole 24 ORE Radiocor.
Rivoluzione verde e transizione ecologica.
La questione climatica è la sfida globale più urgente di tutte. La recente Cop 26 di Glasgow, dopo due settimane di estenuanti negoziazioni, non ha portato a un accordo epocale, eppure la consapevolezza della drammaticità della situazione e della mancanza di tempo a disposizione è ormai diffusa. Dal canto suo, il Governo italiano ha puntato forte sulla dimensione green del PNRR. Alla seconda Missione è assegnata la maggioranza relativa delle risorse, 59,46 miliardi, pari al 31,05% dell’importo complessivo del Piano. Una dotazione importante per un obiettivo fondamentale: attuare una transizione ecologica radicale, che conduca verso la completa neutralità climatica e lo sviluppo ambientale sostenibile. La transizione dovrà essere inclusiva e favorire l’economia circolare, lo sviluppo di fonti di energia rinnovabile e un’agricoltura più sostenibile. La Missione si compone di quattro Componenti.
Agricoltura sostenibile ed economia circolare (risorse: 5,27 miliardi).
Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile e allo stesso tempo far avanzare il paradigma dell’economia circolare è il duplice, sfidante obiettivo della prima Componente. In materia di agricoltura sostenibile, il Piano prevede lo sviluppo della logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo, per colmare il notevole divario infrastrutturale con altri Paesi. Da segnalare l’Investimento “Parco Agrisolare”, che si pone l’obiettivo di incentivare l'installazione di pannelli ad energia solare su di una superficie complessiva senza consumo di suolo pari a 4,3 milioni di mq, con una potenza installata di circa 0,43GW, realizzando contestualmente una riqualificazione delle strutture produttive. Quanto all’economia circolare, investimenti e riforme puntano sui Progetti “faro”, per aumentare, ad esempio, la quota di riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche (RAEE), della carta e del cartone, della plastica e del tessile, e sulla realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento degli impianti esistenti.
Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile (risorse: 23,78 miliardi).
Si tratta di una Componente determinante per contribuire al raggiungimento degli obiettivi strategici di decarbonizzazione. Per incrementare la quota di energia da fonti rinnovabili si punta sullo sviluppo dell’agrovoltaico, sulla promozione di impianti innovativi, inclusi sistemi di generazione di energia rinnovabile off-shore, sul biometano. Rilevante è anche il potenziamento e la digitalizzazione delle infrastrutture, mediante il rafforzamento della smart grid (la rete intelligente di distribuzione dell’energia elettrica). Altro elemento chiave è l’idrogeno, in linea con la strategia europea: il PNRR favorisce la creazione di “hydrogen valleys”, valorizzando aree con siti industriali dismessi, e abilita, tramite stazioni di ricarica (ne sono previste 40 in aree strategiche), l’utilizzo dell’idrogeno nel trasporto pesante. Altro capitolo fondamentale è il trasporto locale sostenibile, con il rafforzamento della mobilità ciclistica, lo sviluppo del trasporto rapido di massa e di infrastrutture di ricarica elettrica; il rinnovo delle flotte dei bus (previsto l’acquisto di 3.360 autobus a basse emissioni) e i treni verdi.
Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici (risorse: 15,36 miliardi).
Rappresenta un fattore molto rilevante per la riduzione delle emissioni. Questa Componente intende: attuare un programma per migliorare l'efficienza e la sicurezza del patrimonio edilizio pubblico, con interventi riguardanti in particolare scuole e cittadelle giudiziarie; introdurre un incentivo temporaneo per la riqualificazione energetica e l'adeguamento antisismico del patrimonio immobiliare privato e per l’edilizia sociale, attraverso detrazioni fiscali per i costi sostenuti per gli interventi; sviluppare sistemi di teleriscaldamento efficienti.
Tutela del territorio e della risorsa idrica (risorse: 15,05 miliardi).
Prima linea di intervento, una sorta di precondizione per questa ultima ma non meno importante Componente, è il rafforzamento della capacità previsionale degli effetti del cambiamento climatico, investendo nella realizzazione di un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione. La seconda linea è costituita dalla prevenzione e dal contrasto degli effetti del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologico. Inoltre, questa Componente mira a salvaguardare la qualità dell’aria e la biodiversità attraverso la tutela delle aree verdi, del suolo e delle aree marine. Tra i vari interventi, c’è la digitalizzazione dei 24 parchi nazionali e delle 31 aree marine protette, per renderli più sostenibili ed efficienti. La Componente riserva investimenti e riforme anche per l’ammodernamento, la sicurezza e la sostenibilità delle infrastrutture idriche.