Infrastrutture per una mobilità sostenibile
In collaborazione con Il Sole 24 ORE Radiocor.
Infrastrutture per una mobilità sostenibile: si tratta della terza delle sei Missioni previste dal PNRR alla quale sono destinati un totale di 25,40 miliardi, pari al 13,26% del totale. La Missione ha l’obiettivo di determinare un profondo cambiamento nell’offerta di trasporto, con l’intento di creare, entro cinque anni, strade, ferrovie, porti e aeroporti più moderni, digitali e sostenibili, in linea con la strategia dello European Green Deal. Gli investimenti previsti sono in linea con il Piano nazionale integrato Energia e Clima, che assegna un rilievo prioritario al contenimento del fabbisogno di mobilità, all’incremento della mobilità collettiva, in particolare su rotaia, e allo spostamento del trasporto merci da gomma a ferro. Oggi il 90% del traffico passeggeri avviene su strada, mentre su ferrovie viaggi solo il 6% dei passeggeri, con la conseguenza che il trasporto su strada risulta tra i maggiori responsabili delle emissioni climalteranti (23,3% delle emissioni totali di gas serra); anche le merci viaggiano per il 54,5% su strada e per l’11% su rotaia, con congestioni e problemi di sicurezza sulle arterie stradali. Si punta anche a colmare i divari territoriali esistenti: fra Nord e Sud, ma anche tra aree urbane e periferiche, tra aree centrali ed interne, rurali o montane. La Missione poggia su due Componenti alle quali sono connessi gli investimenti.
Investimenti sulla Rete ferroviaria: la Componente, che conta su uno stanziamento di 24,77 miliardi, è dedicata al completamento dei principali assi ferroviari ad Alta velocità e Alta capacità (8,6 miliardi), all’integrazione con la rete ferroviaria regionale e alla messa in sicurezza dell’intera rete. L’obiettivo è potenziare il trasporto su ferro per passeggeri e merci, aumentando la capacità e migliorando la qualità del servizio, rafforzando anche i collegamenti transfrontalieri. Gli interventi principali riguardano l’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria (riduzione dei tempi di 80 minuti), Napoli-Bari (riduzione dei tempi di 90 minuti), Palermo-Catania (riduzione dei tempi di 60 minuti), per cui sono previsti oltre 4,6 miliardi, e il prolungamento della tratta Torino-Venezia fino a Padova; per i collegamenti con l’Europa è previsto il potenziamento dei treni nelle tratte Brescia-Verona-Vicenza, Liguria-Alpi e Verona-Brennero; connessioni diagonali (con fondi per 1,6 miliardi) sono pianificate per ridurre i tempi di percorrenza delle tratte Roma-Pescara, Orte-Falconara e Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia.
Intermodalità e logistica integrata: la seconda Componente, che ha uno stanziamento di 630 milioni, prevede interventi a supporto dell’ammodernamento e della digitalizzazione del sistema della logistica. A valere su risorse nazionali, verranno realizzati investimenti per la Sicurezza stradale 4.0 (parte della prima Componente), anche per migliorare la resilienza climatica/sismica di ponti (270 milioni per i Green Ports) e viadotti, utilizzando soluzioni fornite dall’innovazione tecnologica che puntano a sorvegliare 12.000 ponti e 1.600 gallerie; previsto un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di tunnel, viadotti, ponti e per le tratte A24 e A25. Saranno inoltre finanziati interventi per migliorare l’accessibilità marittima con lo sviluppo del sistema portuale, accrescendone competitività, capacità e produttività tramite il potenziamento di porti, dighe, banchine e moli; particolare attenzione sarà posta alle emissioni inquinanti. Saranno realizzati interventi di rafforzamento del Servizio ferroviario regionale, delle stazioni (soprattutto al Sud) e dei mezzi, nonché dei nodi metropolitani. Interventi e investimenti sono coerenti con la strategia “Italia Veloce” del ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili.