Inclusione sociale e coesione
In collaborazione con Il Sole 24 ORE Radiocor.
Inclusione sociale e coesione: si tratta della quinta delle sei Missioni previste dal PNRR alla quale sono destinati un totale di 19,85 miliardi, pari al 10,34% del totale. La Missione è trasversale al Piano e ha un ruolo di grande rilievo nel conseguimento di tutti gli obiettivi attesi: punta al sostegno dell’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, all’incremento delle prospettive occupazionali per i giovani, al riequilibrio territoriale e allo sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne. Centrali le politiche di sostegno all’occupazione: formazione e riqualificazione dei lavoratori, attenzione alla qualità dei posti di lavoro e garanzia del reddito durante le transizioni occupazionali. Le tre Componenti in cui si articola sono: Politiche per il lavoro con 6,66 miliardi; Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore con 11,22 miliardi; Interventi speciali per la coesione territoriale con 1,98 miliardi.
Politiche per il lavoro (6,66 miliardi): la Componente mira ad accompagnare la trasformazione del mercato del lavoro con strumenti adeguati; a migliorare l’occupabilità dei lavoratori; a innalzare il livello di tutele attraverso la formazione. L’obiettivo strategico è di aumentare il tasso di occupazione, ridurre il mismatch di competenze, aumentare quantità e qualità dei programmi di formazione per disoccupati e giovani, garantendo anche la formazione continua degli occupati. Vengono migliorate le politiche attive a partire dall’assegno di ricollocazione, per arrivare alla Garanzia di occupabilità dei lavoratori (GOL) rivolto a percettori di Reddito di cittadinanza, Naspi e Cigs. Al centro anche il Piano nuove competenze, sostegni all’imprenditoria femminile, il potenziamento dei centri per l’impiego, il potenziamento del Sistema duale. Confermata l’attenzione al contrasto del lavoro sommerso.
Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore (11,22 miliardi): questa Componente valorizza la dimensione sociale delle politiche sanitarie, urbanistiche, abitative, dei servizi per l’infanzia, per gli anziani, i più vulnerabili (housing temporaneo e stazioni di posta) e i disabili (Legge quadro), ma anche quelle della formazione, del lavoro, del sostegno alle famiglie, della sicurezza, della multiculturalità e dell’equità tra i generi. L’obiettivo è quello di prevenire l’esclusione sociale, intervenendo sui principali fattori di rischio individuale e collettivo, assicurando la massima autonomia delle persone. Oltre al rafforzamento dei servizi, sono cruciali per questa Componente la rigenerazione urbana (Piani urbani integrati, anche con fondi Bei) e la riforma del Terzo settore. Focus sul recupero di aree urbane puntando sugli impianti sportivi e la realizzazione di parchi attrezzati per contrastare il degrado e favorire l’integrazione sociale.
Interventi speciali per la coesione territoriale (1,98 miliardi): questa Componente punta a rafforzare le Zone economiche speciali (Zes), aree geografiche del Mezzogiorno dotate di legislazione di vantaggio: Campania, Calabria, Ionica interregionale (Puglia e Basilicata), Adriatica interregionale (Puglia e Molise), Sicilia occidentale e orientale, Abruzzo; è in fase di istituzione la Sardegna. L’obiettivo della misura è quello di migliorare livello e qualità dei servizi scolastici, sanitari e sociali ma anche favorire lo sviluppo economico potenziando le infrastrutture. La Strategia nazionale per le aree interne, volta ad incentivarne l’attrattività, è un altro tassello insieme alla valorizzazione dei beni confiscati alle mafie.